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Paola Pezzotta

Il gioco dell’oca e il cammino di Santiago

09-08-2024 14:05

Paola Pezzotta

Gioco dell'Oca, Cammino di Santiago, San Giacomo Maggiore, Leggende Medievali, Pellegrinaggio, Antiche Tradizioni, Mappa Simbolica, Pellegrinaggio Cristiano, Petroglifi Galiziani, Finisterre, Percorso Iniziatico, Ascesi Spirituale, Energie Cosmiche e Telluriche,

simbolo cammino di santiago

La semplicità di questo gioco, ora relegato a passatempo per bambini, è solo apparente: pochi altri giochi racchiudono così tanti archetipi e simboli.

Non c’è nulla di certo sull’origine del Gioco dell’Oca, ma esistono diverse teorie; una di queste lo considera una mappa simbolica del Cammino di Santiago. Secondo una leggenda medievale, il corpo di San Giacomo Maggiore, decapitato a Gerusalemme nel 44 d.C., fu trasportato su una barca che approdò in Galizia. Per secoli la tomba dell’Apostolo rimase introvabile; solo nell’818 una stella ferma nel cielo indicò agli abitanti locali il luogo della sepoltura. Il vescovo fece scavare in quel punto e fu riportata alla luce un’arca marmorea con le spoglie del santo. Il luogo fu chiamato Campo della Stella, da cui il nome spagnolo Compostela. 

 

gioco dell'oca

Sul luogo fu eretta una cappella e, dopo la battaglia di Clavijo (840) contro i Mori, durante la quale San Giacomo apparve su un cavallo bianco incitando i cristiani alla vittoria, fu costruita una basilica che divenne subito meta di pellegrinaggio. San Giacomo fu proclamato patrono della Spagna e la via verso il santuario si chiamò Cammino di Compostela o di Santiago. Col passare del tempo, lungo la strada si costruirono monasteri, ospizi ed ospedali. 


 

Ma il Cammino di Compostela era già una via di pellegrinaggio fin dal Neolitico. In epoca precristiana era denominata: “L’Arcobaleno di Lug” (il dio dei Celti che probabilmente ha dato il nome alla città di Lugo, antica capitale della Galizia) o “la via delle Oche selvagge”. È interessante notare come la leggenda cristiana abbia scelto San Giacomo tra i dodici apostoli per inserirlo in una tradizione molto più antica. Molte leggende medievali nacquero nei monasteri benedettini dopo la loro fusione con i monaci irlandesi di San Colombano, che preservavano le conoscenze avute dai Druidi in Irlanda. Tra queste leggende, vi era quella di un Maestro Giacomo, tagliatore di pietre che aiutò Hiram di Tiro nella costruzione del Tempio di Salomone. I costruttori di Compostela erano riuniti in una confraternita chiamata "Figli del Maestro Giacomo", seguivano antiche tradizioni e avevano come simbolo il piede palmato dell'oca.

Quando gli antichi costruttori abbracciarono il cristianesimo, il Maestro Giacomo, il saggio Jakin, fu trasformato in San Giacomo. I Jars (Oche), membri della confraternita, furono chiamati "Figli del Maestro Giacomo" e il loro simbolo dell’Oca divenne la conchiglia che i pellegrini usavano per adornare i loro mantelli. Con questa leggera modifica si preservava l'antica tradizione lungo il Cammino di Compostela, che in epoca pagana era conosciuto come la "via delle Oche Selvagge" (degli Jars liberi). Questa antica tradizione si conserva non solo nei nomi di alcune strade dei paesi lungo il “Cammino", ma anche in molti altri toponimi.

segni sacri incisi sulle rocce della Galizia

Da millenni, i Jars, costruttori iniziati, intraprendevano pellegrinaggi fino alle coste dell'Atlantico per interpretare i segni sacri incisi sulle rocce della Galizia. I petroglifi galiziani risalgono a tempi preistorici e alcuni riproducono segni di un alfabeto sconosciuto, presenti anche sui monasteri lungo la via di Compostela. Tra questi segni spicca la zampa stilizzata dell’Oca, o Tridente. 

Anche i costruttori cristiani, chiamati "Figli del Maestro Giacomo", seguirono il percorso degli antichi Jars, percorrendo il cammino di pellegrinaggio fino al luogo dove, secondo la tradizione, approdarono gli antichi saggi che incisero i petroglifi. La via precristiana delle "Oche Selvagge" è stata collegata al Gioco dell'Oca, che è molto più di un semplice passatempo: rappresenta un insegnamento trasmesso attraverso il gioco, un rituale in cui bisogna superare determinate prove per raggiungere uno stato di coscienza superiore. Si dice che fu inventato da Palamede, uno Jars che trasmetteva le sue conoscenze all'umanità, per divertire i guerrieri greci durante l'assedio di Troia.

Il Gioco dell'Oca fu riscoperto in Italia da Francesco de' Medici, che ne regalò una copia a Filippo II d'Asburgo. Il gioco affascinò la corte spagnola e presto si diffuse tra tutte le classi sociali. Il tabellone mostra un percorso a spirale, circolare o ellittico, diviso in 63 caselle numerate. Tredici di queste caselle contengono immagini di oche, che rappresentano tappe vantaggiose. Durante il Medioevo, si consigliava ai pellegrini del Cammino di Compostela di fare lo stesso numero di tappe. Altre caselle contengono figure simboliche che comportano penalità. Il traguardo finale, senza numero, è il Giardino dell’Oca, luogo di felicità eterna simile all’Eden. Le caselle favorevoli sono quelle delle Oche (Jars) e dei Dadi (Grandi Pietre, come le costruzioni megalitiche), che facilitano il cammino. Gli ostacoli sono rappresentati dal Ponte, dalla Locanda, dal Pozzo, dal Labirinto, dal Carcere e dalla Morte. Tuttavia, la Morte può essere superata con riti di rinascita. 


 

Per l'iniziato Jars, la fine del pellegrinaggio non è Compostela, considerata un luogo di morte come la casella 58 del gioco, ma oltre: la costa atlantica, il capo Finisterre (Finis Terrae, l'estremo limite della terra), dove si entra nel Giardino dell’Oca, il regno dello Spirito e la comunione con gli antenati. 

È impossibile confrontare direttamente le tappe del Cammino di Compostela con quelle del Gioco dell’Oca, poiché quest'ultimo rappresenta una mappa simbolica del pellegrinaggio. Tuttavia, in entrambi i percorsi, l’Oca segna un confine tra una tappa e l’altra. Le ultime tappe del Gioco dell’Oca rispecchiano il percorso iniziatico dei Jars oltre Compostela. La casella 54 del gioco, con un’oca, può rappresentare il paese galiziano di Oca; la casella 58, con la Morte, rappresenta Compostela; e la casella 59, con un’altra oca, si può identificare con San Sebastiano de Oca. Questo suggerisce che l'antico pellegrinaggio delle Oche Selvagge giungeva fino al capo Finisterre, oltre Compostela.

Il pellegrinaggio cristiano si ferma a Compostela, perpetuando un'antica tradizione di ascesi spirituale. Questo luogo, scoperto dal popolo megalitico preceltico e adattato dai monaci medievali, è noto per le sue eccezionali energie cosmiche e telluriche. Il Cammino di Compostela, rappresentato simbolicamente dal Gioco dell’Oca, è un modo per riconnettersi spiritualmente con le antiche tradizioni e la "luce divina" (Lug, equivalente di "lux"). 

La semplicità di questo passatempo popolare, ultimamente relegato a divertimento per bambini, è dunque solo apparente: pochi altri giochi racchiudono così tanti archetipi e simboli.